Il Parco Nazionale Khao Khitchakut | Ecco la nostra visita al santuario nella provincia di Chanthaburi in Thailandia. Un’esperienza inaspettata che mi ha molto sorpreso.
Parco Nazionale Khao Khitchakut
Quel giorno mi dissero: “si potrebbe andare a Khao Khitchakut!”. Certo!!! Rispondo, mentre penso ” che sarà mai sto posto? “.
Partiamo da Chonburi alle sette del mattino, direzione Chanthaburi. Passai anni prima in quella zona ma solamente per raggiungere Kho Chang, l’isola ai bordi della Cambogia.
Ovviamente “come sempre” devo guidare io l’automobile dell’amico, che vuole restarsene tranquillo a godersi il paesaggio dal finestrino. L’autostrada è molto trafficata essendo l’unica arteria che connette Bangkok con le zone industriali di Rayong e che prosegue poi verso la Cambogia.
Arriviamo sul posto verso le dieci, in un piccolo villaggio con un gran brulicare di gente e mezzi. Mi chiedo subito che avrà di speciale questo posto. Parcheggiamo in un grande spazio in terra battuta e muniti di cappellino e occhiali da sole ci avviamo verso… non lo so, ma seguo gli altri, guardando incuriosito i molti banchetti di souvenir lungo la strada.
Noto degli strani pick up con sospensioni modificate, roll bar e fanali antinebbia, che scorrazzano lungo la via. Sono sempre più incuriosito.
Questi sono pazzi!
In una baracchetta paghiamo dei biglietti, per cosa, mi chiedo. Ma ben presto, mio malgrado, mi rendo conto di aver pagato dei pazzi.
Saliamo su questi mezzi modificati e si parte, destinazione “Paradiso”.
Entriamo in una vallata e poi la via inizia a farsi ripida, su strade sterrate nel bel mezzo della foresta tropicale. Saliamo sulle montagne del Parco Nazionale Khao Khitchakut.
Mi accorgo che la via è riservata a questi piloti di rally. I mezzi, carichi di clienti sul cassone posteriore, si incrociano nei due sensi di percorrenza. Si balla ragazzi!!!!
Inizialmente la cosa mi diverte e il sorriso ignaro del turista si stampa sulle mie labbra. Le voci degli occupanti dei cassoni dei pick up inondano la foresta di schiamazzi; chi parla ad alta voce, chi ridacchia, chi urla come se fosse sull’ottovolante, ma… oddio , oddio , non ci credo!!!!
Le automobili, sia quelle in salita sia quelle in discesa, non tengono il loro logico senso di marcia a sinistra ma, in prossimità dei tornanti, si buttano dalla parte opposta, emettendo un piccolo colpo di clacson!!!
Muoio ! Son sicuro che muoio ! Il sorriso rimane come scolpito sul mio viso e cerco di stare calmo. Dopo qualche incrocio potenzialmente mortale, capisco, “ma sopratutto spero”, che ogni pilota ricordi a memoria ogni curva e sappia quando puo’ incrociare un altro automezzo in contromano.
Mi tranquillizzo e mi dedico a fotografare e filmare questo delirio.
La salita si divide in due tratti, sempre con le stesse caratteristiche, ma a metà tragitto bisogna cambiare mezzo e quindi un altro biglietto.
La Scalata
Eccoci finalmente a destinazione, sani e salvi, ancora tutti eccitati.
Per raggiungere il santuario si deve proseguire su sentieri attrezzati. L’apertura del sito per pochi mesi all’anno, fa in modo che molti fedeli si avvicendano su questo percorso.
La salita è pittoresca e piacevole, anche perchè, essendo io un montanaro, mi fa sentire un poco a casa.
Il Parco Nazionale di Khao Khitchakut si trova a 28 km a nord est di Chanthaburi . Il parco, uno dei più piccoli della Thailandia, ha un’area di 60 chilometri quadrati e il punto più alto è il Khao Phra Bat un picco a 1.085 metri. Ed è li che siamo diretti.
La salita si snoda per poco più di un chilometro, fra scalinate immerse nel verde e parti con la meravigliosa vista sulle vallate circostanti.
Si cammina in compagnia di famiglie, giovani coppie, anziani e chi proprio non puo’ sopportare la fatica, usufruisce del servizio “Taxi-sedia“: aitanti giovanotti portano a spalle i clienti seduti in una rudimentale portantina.
Lungo il sentiero troviamo file di campane, che vanno picchiettate, cosi da avvertire il cosmo della nostra presenza.
Su questa montagna “Khao Phra Bat” vi è l’impronta di Buddha, ed è un luogo religioso molto importante per i buddisti thailandesi.
Durante il periodo del Magha Puja (in febbraio o marzo) un gran numero di visitatori ci si recano in pellegrinaggio.
Secondo la forte convinzione religiosa, far visita a questo santuario all’interno del Parco Nazionale di Khao Khitchakut è il miglior modo per far progredire la perseveranza e superare le difficoltà.
Sulla cima della montagna, è possibile individuare diversi fenomeni geologici relativi ai miti buddisti, tra cui la pagoda di pietra, la pietra a forma di ciotola, la grotta dell’eremita e le pietre gigantesche che ricordano la forma di una tartaruga e di un elefante.
Dalla vetta, si può facilmente vedere il centro Chanthaburi.
Eccoci in vetta ( Video Youtube). Il luogo è veramente particolare, quasi fuori dal mondo. Mi sento bene, credo proprio sia stato il destino a portarmi qui; mai mi sarei immaginato potesse esistere un posto cosi.
Non mi resta che consigliare a tutti coloro si trovino in queste zone, di non perdersi l’opportunità di visitare il Parco Nazionale Khao Khitchakut.
(PS. la discesa si è rivelata ancor più eccitante della salita…)
Hotel consigliati: in questo articolo, segnaliamo e diamo informazioni sugli hotel a Chantaburi e provincia (anche in prossimità del Parco Nazionale Khao Khitchakut), suddivisi per fascie “economica”, “media” e “alta”. Gli hotel segnalati sono situati in posizioni centrali, vicino alle principali attrazioni turistiche.
Ricordo a tutti di non dimenticarsi di assicurarsi quando si viaggia.
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